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Per la parte araldico-genealogica, sono stati approntati gli stemmi e le tavole genealogiche delle attuali famiglie patrizie, precedute da notizie storiche che riguardano la loro prima presenza nei documenti patriziali, le "curiosità" di rilievo (es. quella su Romerio Cavalino, figlio di Pietro, abitante a Caprino nel territorio di Castagnola, che viene accettato quale vicino per il prezzo di scudi 27 1/2 da lire cinque di Milano per cadauno scudo, "con che debba pagare gli anni passati nel termine di un anno"..., e con patto che i consoli del comune di Castagnola non abbiano l'obbligo di andare a Caprino per avvisarlo per la vicinanza, che venga ad abitare a Castagnola e faccia in modo di trovarvisi in tempo in modo da poter "dar voti et godere istessi privilegi come li altri vicini, s'intende solo per lui et suoi filioli o successori"), o altre notizie (es. quella sul celebre artista Giambattista Discepoli, detto Lo Zoppo, di Giacomo, vissuto nel XVI secolo, del quale esistono a Lugano alcune opere della sua età giovanile nelle chiese di San Rocco, di Sant'Antonio, dei Cappuccini, di Santa Maria, per citare qualche esempio, mentre i suoi capolavori si conservano nelle principali gallerie ed in varie chiese d'Italia).
Cavallini
Prima presenza nei documenti il 12 gennaio 1736, dove si può leggere che i Cavallini caprari a Caprino devono "per anni due Viganali e Taglie sino al 1735".
Devecchi
Prima presenza nel XVI secolo, a Ruvigliana, con mastro Alberto, già defunto nel 1592.
Discepoli
È la prima citata nelle carte patriziali, più precisamente il 15 novembre 1583.
Dollfus
Venne accolta nel Patriziato il 25 gennaio 1925 con Ruggero Alberto, consigliere nazionale, colonnello divisionario, aiutante generale dell'Armata nella seconda guerra mondiale e promosso comandante di corpo d'Armata, La nomina venne ratificata dal Consiglio di Stato del Canton Ticino il 12.02.1925.
Ender
La sua presenza è anteriore al 1700; il primo personaggio che s'incontra nei documenti patriziali è Giovanni, soldato di milizia, eletto dalla Vicinanza degli uomini di Castagnola il 31 agosto 1701 per ordine del Capitano Reggente
Gianinazzi
"L'inventario delle scritture dell'Onorando Comune di Castagnola" registra alla data del 1. aprile 1783 un "Istromento di capitale di L.100 date da Tomaso Gianinazzi per il suo vicinato". Il 1783 segna perciò l'accettazione dei Gianinazzi nel patriziato di Castagnola e pochi anni dopo, nel 1788, Tomaso è eletto "Console della vicinanza".
Gobbi
Il primo membro di questa famiglia documentato dalle carte patriziali è Martino, defunto prima del 1592, anno in cui compare Pietro, fu Martino, di Ruvigliana, teste di un atto di vendita del 1. aprile 1592.
Lepori
Dai documenti patriziali risulta che i Lepori possedevano beni propri già nel 1706, anno in cui Giovanni, figlio di Lorenzo, chiedeva di essere ammesso a quella "vicinanza".
Rezzonico
Membri di queste famiglie s'incontrano a Lugano già nel 1272. Nei registri patriziali, il cognome Rezzonico compare la prima volta il 31 agosto 1701.
Somazzi
Tra il Quattrocento e il Cinquecento si fissano a Lugano numerose famiglie che partecipano attivamente alla vita del borgo. Il primo Somazzi castagnolese risulta essere Giovanni, accolto nella Vicinanza nel 1716.
Vanossi
Diventa famiglia patrizia, nel 1938, con l'inserimento nei ruoli patriziali di Virgilio Vanossi, figlio di Maria Erminia Vanossi, nata Rezzonico.
Negli antichi registri o carte patriziali compaiono tuttavia anche altre famiglie, oggi estinte oppure legate a Castagnola per la presenza di loro beni:

Agostino, Aostalli, Bader, Ballarino, Beltramelli, Beltrami, Bernasconi, Berri, Bonetta, Bossi, Canevali, Colomba, Della Santa, Ermani, Ferrari, Gedra, Madonna, Marchion, Morosini, Pozzi, Pocobelli, Rusca, Taddei, Tosetti.

Nuove famiglie patrizie si sono via via aggiunte (grazie all’entrata in vigore della nuova LOP del 28 aprile 1992), acquisendo la cittadinanza patriziale per filiazione (Piotrkowski, Regazzoni e Tagliati) o per concessione votata dall’assemblea (Hunger, Sampietro, Binzoni, Guggiari, Soldati, Wernli, Gianella, Bernasconi, Becker, Groh e Tresoldi).
Il 25 gennaio 1925 al benemerito colonnello e aiutante d’armata Ruggero Dollfus, pure Consigliere nazionale (presidente nel 1933); cittadinanza onoraria ed effettiva.

Il 28 giugno 1997 al dottor Francesco Beretta-Piccoli, apprezzato medico condotto che ha operato con perfetta scienza, estrema coscienza e tanto cuore per oltre cinquant'anni.